La bozza di delega della riforma fiscale prevede che l’Agenzia delle Entrate utilizzerà l’intelligenza artificiale per rispondere ai nuovi interpelli provenienti da persone fisiche e contribuenti di minore dimensione. Questo servizio dovrebbe semplificare il lavoro dei dipendenti amministrativi che devono cercare la risposta più adeguata da dare al contribuente negli interpelli.
Tuttavia, l’uso dell’intelligenza artificiale in questo contesto è ancora in fase sperimentale e limitato alle soluzioni in materia fiscale per le richieste provenienti dai contribuenti sopra indicati. Quando i nuovi software non riusciranno a fornire una risposta adeguata, si procederà alla vecchia maniera seguendo la prassi di interpello già consolidata.
Ci sono alcune preoccupazioni riguardo al valore giuridico delle risposte fornite dall’intelligenza artificiale dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, si domanda se le risposte saranno sottoscritte da un funzionario dell’ufficio territoriale di competenza come prova della veridicità e della bontà della soluzione proposta dai software AI.
Nonostante i dubbi, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per semplificare le procedure fiscali rappresenta un passo avanti verso l’evoluzione tecnologica. Tuttavia, i contribuenti devono richiedere al Fisco di far parte del processo di evoluzione dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie informatizzate, per comprenderne appieno le logiche di funzionamento, le garanzie e le tutele offerte in materia di trattamento delle informazioni e dei dati personali.
Inoltre, è importante capire quale valore giuridico avranno le risposte fornite dall’intelligenza artificiale dell’Agenzia delle Entrate. Ci sono preoccupazioni riguardo alla possibilità che le soluzioni date, attinenti alla questione posta dal contribuente, vincolino l’intero organo amministrativo o siano semplicemente una consultazione delle informazioni contenute nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate, senza alcun valore giuridico.
Sorge anche la questione di quali conseguenze il contribuente avrebbe qualora non accettasse la risposta fornita dall’intelligenza artificiale. Tuttavia, nonostante queste incertezze, l’uso dell’intelligenza artificiale può rappresentare un’importante evoluzione per il Fisco e per i contribuenti, semplificando le procedure e garantendo un’assistenza più puntuale e precisa.
In ogni caso, sarà necessario studiare una disciplina adatta per regolare l’uso dell’intelligenza artificiale nell’ambito fiscale, al fine di garantire la trasparenza, la sicurezza e la corretta gestione delle informazioni e dei dati personali dei contribuenti.