La malattia di Lyme, nota anche come borreliosi, è un’infezione batterica trasmessa all’uomo attraverso il morso di zecche infette, in particolare quelle del genere Ixodes. Questa patologia può manifestarsi con una varietà di sintomi, rendendo la diagnosi precoce una sfida significativa. Tuttavia, recenti sviluppi nell’ambito dell’intelligenza artificiale (IA) offrono nuove prospettive per migliorare l’identificazione tempestiva della malattia.
La malattia di Lyme si sviluppa in diverse fasi:
- Fase precoce: si manifesta generalmente da 1 a 28 giorni dopo la puntura della zecca. Il segno più caratteristico è l’eritema migrante, un’eruzione cutanea a forma di “occhio di bue” che appare nel punto del morso e può espandersi lentamente. Altri sintomi includono febbre, brividi, affaticamento, mal di testa e dolori muscolari e articolari.
- Fase disseminata: se non trattata, l’infezione può diffondersi ad altre parti del corpo, causando problemi al sistema nervoso, al cuore e alle articolazioni. I sintomi possono includere paralisi facciale (paralisi di Bell), meningite e aritmie cardiache.
- Fase tardiva: può presentarsi a distanza di mesi o anni dalla puntura iniziale, con sintomi cronici come artrite persistente, disturbi neurologici e problemi cutanei.
Attualmente, la diagnosi della malattia di Lyme nelle sue prime fasi è complessa. Il test sierologico standard, noto come “two-tier serology”, riesce a identificare l’infezione con precisione solo nel 30% dei casi. Questa limitazione è critica, poiché oltre la metà dei pazienti non diagnosticati o trattati tempestivamente rischia di sviluppare problemi a lungo termine come stanchezza cronica, deficit cognitivi e artrite.
Recentemente, è stato sviluppato un esame del sangue che utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare la diagnosi della malattia di Lyme. Presentato al meeting dell’Association for Diagnostics & Laboratory Medicine (ADLM) nel luglio 2025, questo test ha mostrato una sensibilità e specificità superiori al 90%, rispetto al 30% dei test tradizionali. Ciò significa che l’algoritmo basato sull’IA è in grado di rilevare l’infezione in fase iniziale nel 90% dei casi, offrendo così un notevole miglioramento dei risultati clinici per i pazienti.
Questa innovazione potrebbe rappresentare un passo significativo nella lotta contro la malattia di Lyme, permettendo una diagnosi più rapida e accurata, fondamentale per un trattamento tempestivo ed efficace.
La malattia di Lyme è una patologia complessa e insidiosa, ma i progressi nell’ambito dell’intelligenza artificiale offrono nuove speranze per una diagnosi precoce e accurata. L’adozione di tecnologie avanzate come gli algoritmi basati sull’IA potrebbe rivoluzionare l’approccio diagnostico, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti e riducendo il rischio di complicazioni a lungo termine.