OpenAI, organizzazione che ha dichiarato la sua politica di non utilizzare ChatGPT per scopi politici, ha recentemente applicato tale normativa. Ha bloccato lo sviluppo di un chatbot di intelligenza artificiale (AI) destinato a un membro del Congresso degli Stati Uniti e candidato presidenziale democratico.
Come riportato da The Washington Post e Reuters, OpenAI ha sospeso l’account di Delphi, una startup di intelligenza artificiale che stava utilizzando la tecnologia GPT per creare un chatbot per il deputato Dean Phillips.
Delphi stava sviluppando un chatbot chiamato “Dean.Bot” per il Political Action Committee (PAC), un gruppo che supporta Phillips. Tuttavia, OpenAI ha rimosso gli account degli sviluppatori di Delphi per aver violato la loro politica di utilizzo delle API, che proibisce campagne politiche o l’impersonificazione di individui senza il loro consenso.
Questa azione di OpenAI segue la politica annunciata il 15, che vieta la creazione di applicazioni per campagne politiche e attività di lobbying, la realizzazione di chatbot che si fingono persone o istituzioni reali, e la creazione di applicazioni che diffondono informazioni false o interferiscono con il processo elettorale.
Anche altre aziende come Meta e Google hanno dichiarato di vietare l’uso di intelligenza artificiale generativa per creare annunci politici. OpenAI, a differenza di queste aziende, non ha un modello di business basato su traffico e entrate pubblicitarie legate a questioni politiche, quindi ha deciso di vietare completamente l’uso politico della tecnologia GPT. L’obiettivo è evitare completamente le critiche che l’intelligenza artificiale generativa, un argomento di grande interesse quest’anno, possa causare turbolenze politiche.
Il “Dean.Bot” era originariamente progettato per interagire in tempo reale con gli elettori sul sito web e in altri luoghi per conto del deputato Phillips, spiegando le sue politiche e richiedendo supporto.
Né Delphi né il PAC hanno rilasciato commenti ufficiali sulla decisione di OpenAI.