Business Insider ha riportato, citando il blog ufficiale di Amazon, che il numero di robot nei centri logistici e nei magazzini è più che raddoppiato negli ultimi tre anni, passando da 350.000 a 750.000 nel 2021. Questo fa di Amazon il più grande produttore di robot industriali al mondo. L’azienda ha iniziato ad introdurre la robotica nei suoi stabilimenti nel 2012 e ha aggiunto oltre 1 milione di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo. Nel febbraio 2021, ha aperto uno stabilimento di produzione di robot in Massachusetts.
I robot utilizzati hanno diverse funzioni. I bracci robotici Robin e Sparrow, progettati e realizzati presso il Robotics Innovation Hub di Boston, aiutano a smistare gli ordini. Ci sono anche i robot Proteus ed Hercules che si occupano dello spostamento di oggetti come contenitori. Sequoia è un altro tipo di robot che solleva e smista i contenitori, riducendo lo sforzo fisico per i dipendenti umani. Inoltre, l’azienda sta testando Digit, un robot umanoide di intelligenza artificiale della startup Agility Robotics.
Secondo Amazon, Sequoia è in grado di identificare e immagazzinare l’inventario il 75% più velocemente e riduce il tempo necessario per elaborare gli ordini fino al 25%. Nel 2022, i tassi di incidenti registrati e il tempo perso a causa di incidenti nei siti robotici sono diminuiti rispettivamente del 15% e del 18% rispetto ai siti non robotici.
Nonostante l’aumento dei robot, che rappresentano ancora una piccola percentuale rispetto alla forza lavoro di oltre 1,5 milioni di persone di Amazon, l’azienda ha continuato a procedere a licenziamenti dallo scorso anno. Tuttavia, Amazon sostiene che l’obiettivo dei robot è quello di alleviare la carenza di manodopera e di aiutare a svolgere compiti “noiosi, sporchi e pericolosi”.