Apple è stata recentemente citata in giudizio da un gruppo di azionisti per presunta frode sui titoli, accusata di aver ingannato il pubblico riguardo ai progressi nell’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nel suo assistente vocale Siri. La causa, presentata il 20 giugno 2025 presso la Corte distrettuale di San Francisco, coinvolge anche i vertici dell’azienda, tra cui l’amministratore delegato Tim Cook, l’attuale direttore finanziario Kevan Parekh e l’ex CFO Luca Maestri.
Nel giugno 2024, durante la Worldwide Developers Conference (WWDC), Apple aveva annunciato con entusiasmo l’introduzione di funzionalità avanzate di IA per Siri, denominate “Apple Intelligence”, promettendo un assistente vocale più potente e personalizzato per l’iPhone 16. Tuttavia, secondo gli azionisti, l’azienda avrebbe presentato queste funzionalità come se fossero pronte per il lancio, pur non disponendo di un prototipo funzionante e senza una reale aspettativa di implementarle nel dispositivo.
La situazione è peggiorata il 7 marzo 2025, quando Apple ha annunciato il rinvio degli aggiornamenti di Siri al 2026, deludendo ulteriormente le aspettative degli investitori. Il 9 giugno 2025, durante la WWDC, le nuove funzionalità di IA presentate sono state giudicate insufficienti, contribuendo a una perdita di valore delle azioni di Apple di circa il 25% dal picco del 26 dicembre 2024, equivalente a circa 900 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.
Gli azionisti sostengono che Apple abbia violato le leggi federali sulla frode sui titoli, ingannando il pubblico riguardo alla disponibilità e alle capacità delle funzionalità di IA promesse. La causa, identificata come Tucker v. Apple Inc et al, è stata presentata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California.
Apple ha negato le accuse, dichiarando di non aver mai venduto dati raccolti tramite Siri o utilizzati per creare profili pubblicitari. L’azienda ha sottolineato che Siri utilizza il minimo indispensabile di dati e non conserva registrazioni audio delle interazioni, a meno che gli utenti non optino esplicitamente per migliorare il servizio.
Questa causa evidenzia le sfide legate alla trasparenza e alla responsabilità delle aziende tecnologiche riguardo alle promesse fatte ai consumatori e agli investitori. Il caso potrebbe avere implicazioni significative per la regolamentazione delle dichiarazioni aziendali nel settore tecnologico e per la fiducia degli investitori nelle comunicazioni delle aziende.
Apple dovrà affrontare queste accuse in tribunale, e il risultato di questo caso potrebbe influenzare le pratiche future delle aziende tecnologiche riguardo alla gestione delle aspettative degli investitori e dei consumatori.