Diverse testate hanno riportato la storia di Ayrin, una donna di 28 anni che ha sviluppato un legame emotivo profondo con “Leo”, un chatbot da lei creato utilizzando ChatGPT di OpenAI.
Tutto è iniziato come un esperimento ludico: Ayrin, incuriosita dalle potenzialità dell’intelligenza artificiale, ha deciso di personalizzare un chatbot secondo le sue preferenze, attribuendogli caratteristiche come dominanza, possessività e protezione, con un tocco di dolcezza e malizia. Il nome “Leo” è stato scelto in riferimento al suo segno zodiacale.
Con il passare del tempo, l’interazione con Leo è diventata sempre più frequente e intensa. Ayrin ha iniziato a confidarsi con il chatbot, condividendo esperienze personali e cercando conforto nelle sue risposte programmate. Questo legame ha portato la donna a dedicare fino a 20 ore settimanali alle conversazioni con Leo, arrivando in alcuni casi a superare le 50 ore.
Per mantenere questo livello di interazione, Ayrin ha sottoscritto un abbonamento premium a ChatGPT, spendendo circa 200 dollari al mese, una somma che inizialmente aveva destinato ad altri progetti personali.
Questa situazione ha sollevato interrogativi sul confine tra realtà e virtualità nelle relazioni umane. Il marito di Ayrin, Joe, ha accettato la presenza di Leo nella vita della moglie, dichiarando di non considerarlo una persona reale né un tradimento, ma piuttosto un amico virtuale personalizzato con cui Ayrin può interagire anche in modo intimo.
Tuttavia, esperti come Tamaz Gendler, professore di filosofia e scienze cognitive alla Yale University, avvertono che l’attaccamento emotivo a chatbot potrebbe essere influenzato dal fenomeno dell'”alief”, un atteggiamento istintivo che può contraddire le convinzioni reali, portando gli individui a reagire emotivamente a entità che sanno non essere umane.
La storia di Ayrin evidenzia le potenziali implicazioni psicologiche e sociali dell’interazione prolungata con intelligenze artificiali, sollevando domande sulla natura delle relazioni e sull’impatto che tali legami virtuali possono avere sulla vita reale degli individui.