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Tra i filari dei meleti del Trentino si sta svolgendo una piccola rivoluzione: non più solo l’esperienza e il colpo d’occhio degli agricoltori, ma una videocamera stereoscopica dotata di intelligenza artificiale monta sui trattori per trasformare la gestione dei raccolti. È questa la promessa di Biosmart, la tecnologia sviluppata dalla startup italiana GeoInference, che ha ottenuto brevetti in Italia e in Europa per il suo sistema all’avanguardia.

Tradizionalmente, stimare l’entità del raccolto — che si tratti di mele, uva o altre colture — era un’operazione affidata all’abilità e all’esperienza diretta dell’agricoltore. Ma un temporale improvviso, malattie o eventi climatici possono far oscillare notevolmente le previsioni, compromettendo logistica, personale e risorse.

Ecco che Biosmart entra in campo: installato sul trattore, il sistema acquisisce immagini delle piante e, grazie all’AI, conta i frutti, valuta il calibro, il colore e anche la presenza di malattie o danni da maltempo con precisione finora impensata.

Il cuore tecnologico del progetto nasce dai meleti del Trentino. Come spiega Stefano Martini, cofondatore di GeoInference, “capire in anticipo quante mele, pere o grappoli d’uva si avranno permette non solo di organizzare al meglio la raccolta, ma anche di analizzare gli effetti delle condizioni climatiche e ottimizzare la gestione dell’intera filiera”.

Biosmart è versatile: può essere addestrato a riconoscere frutta, ortaggi o cereali come albicocche, mais, broccoli e lattuga. Ogni passaggio del trattore diventa una fonte di dati — quantità, dimensioni, salute delle piante — trasmessi a una piattaforma cloud intuitiva, accessibile in tempo reale agli agricoltori.

L’innovazione non si ferma qui: GeoInference ha avviato una collaborazione con la Fondazione Edmund Mach per insegnare all’IA a riconoscere i fiori sulle piante. Il passo successivo sarà stimare la futura quantità di frutti già in fase di fioritura — una rivoluzione per la pianificazione del raccolto.

Biosmart non è uno strumento esclusivo per i campi: è già impiegato su campi da golf per identificare malattie del manto erboso, come il fungo Dollar Spot, e persino in settori industriali per il bin picking, ovvero riconoscere e selezionare oggetti in contenitori disordinati.

Biosmart è pensato soprattutto per aziende agricole estese, superiori ai 5 ettari, dove l’approccio visivo non basta più. Tuttavia, anche realtà più piccole possono trarre grandi vantaggi, migliorando l’accuratezza delle stime rispetto ai metodi tradizionali.

Di Fantasy