Immagina di non dover più affrontare esami invasivi per scoprire se la tua voce nasconda qualcosa di preoccupante. Secondo un recente studio pubblicato su Frontiers in Digital Health e riportato da Euronews l’12 agosto 2025, potrebbe bastare una breve registrazione vocale per identificare segni precoci di lesioni alla laringe, comprese quelle tumorali.
L’intelligenza artificiale, affiancata da algoritmi sofisticati, ha analizzato migliaia di brevi registrazioni vocali per cogliere alterazioni sottili: variazioni di intonazione, di chiarezza del suono, o squilibri tra tono e rumore. Sono i cosiddetti “biomarcatori vocali”, che possono emergere quando le corde vocali presentano noduli o tumori. Secondo Phillip Jenkins, autore principale della ricerca e ricercatore in informatica clinica presso l’Oregon Health and Science University, queste registrazioni potrebbero permettere di distinguere tra voci sane e voci con lesioni.
Il cancro della laringe colpisce oltre un milione di persone nel mondo e causa circa 100.000 decessi ogni anno, risultando il ventesimo tumore più comune. I metodi attualmente utilizzati, come l’endoscopia o la biopsia, sono efficaci ma anche invasivi, costosi e non sempre immediatamente accessibili. L’introduzione di uno strumento diagnostico rapido, economico e non invasivo – come l’analisi vocale – potrebbe rivoluzionare le cose.
Lo studio si è basato sull’analisi di circa 12.500 registrazioni vocali, tratte da 306 persone residenti in Nord America. Tra i partecipanti di sesso maschile, l’IA ha rilevato variazioni significative in parametri quali il rapporto armonico-rumore (HNR) e l’intonazione, distinguendo voci sane, voci con lesioni benigne e voci affette da tumore. Per le donne, i risultati sono stati meno definiti, probabilmente a causa delle dimensioni ridotte del campione femminile.
Il prossimo passo sarà l’addestramento dell’IA su dataset più ampi e certificati, seguito da test clinici che ne valutino l’accuratezza diagnostica attraverso diversi gruppi demografici. Jenkins suggerisce che potremmo assistere ai primi test clinici già entro un paio d’anni. Se l’efficacia venisse confermata, questa tecnologia potrebbe essere impiegata come screening iniziale, magari tramite un’app su smartphone, rendendo la diagnosi molto più accessibile.
Non si tratta di una novità isolata: lavori accademici precedenti hanno già esaminato l’uso dell’IA per la rilevazione del cancro della gola attraverso la voce. Ad esempio, un’analisi sistematica (scoping review) ha evidenziato la potenzialità crescente del machine learning nel rilevare questa patologia tramite segnali vocali. Altri studi hanno sviluppato benchmark per valutare modelli AI nel riconoscere il cancro laringeo da registrazioni vocali, sottolineando l’importanza della riproducibilità e dell’open science.
L’aspettativa di poter trasformare una semplice registrazione vocale in uno strumento diagnostico è affascinante e promettente. Se la ricerca confermerà l’efficacia dell’IA, potrebbe cambiare per sempre il modo in cui affrontiamo la diagnosi di malattie laringee: non solo più rapida e meno invasiva, ma anche più capillare e accessibile. La voce, spesso trascurata come semplice mezzo di comunicazione, potrebbe presto diventare un alleato insospettabile della salute.