David Millett, un creatore di contenuti su YouTube, ha citato in giudizio Nvidia, accusandola di aver utilizzato i suoi video, insieme a milioni di altri, per addestrare un modello di intelligenza artificiale senza il suo consenso. Questa azione legale segue una causa collettiva precedente intentata contro OpenAI per l’uso non autorizzato delle trascrizioni dei suoi video.
Secondo quanto riportato da Tom’s Hardware, Millett sostiene che Nvidia abbia copiato i suoi video e li abbia utilizzati per addestrare i suoi modelli di AI, senza ottenere il permesso. A differenza della causa contro OpenAI, che riguardava la violazione del copyright, Millett accusa Nvidia di “vantaggio e concorrenza sleale”. In altre parole, Millett afferma che le pratiche di scraping di Nvidia sono “ingiuste, immorali e dannose per i consumatori”.
La causa si basa sul concetto di arricchimento indebito, che permette di chiedere risarcimento quando qualcuno trae vantaggio ingiustamente senza compensare il titolare dei diritti. Millett ha citato un articolo di 404 Media che afferma che Nvidia scaricava ogni giorno circa 80 anni di contenuti video dai server AWS per evitare il rilevamento di YouTube, e che raccoglieva anche video da Netflix e altre fonti.
Millett chiede che venga emessa un’ingiunzione preliminare per fermare l’uso non autorizzato dei suoi video e richiede un risarcimento per i danni subiti.
In risposta, Nvidia ha dichiarato che “tutti hanno il diritto di apprendere fatti e idee da fonti pubbliche” e che “creare nuovi lavori trasformativi è giusto e incoraggiato dal nostro sistema legale”, sostenendo l’uso corretto dei dati pubblici.
Tuttavia, le normative sull’estrazione di dati online per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale non sono ancora ben definite, e le aziende di AI continuano a raccogliere dati fino a quando non verranno stabiliti divieti legali chiari.