Il rapporto tra Google e l’industria dei media globali è da tempo teso, segnato da critiche aspre da parte delle aziende editoriali che accusano il gigante tecnologico di cannibalizzare il traffico di notizie e di non offrire un compenso adeguato per l’utilizzo dei contenuti nel suo motore di ricerca. In risposta a questo clima di deterioramento e nel tentativo di trovare un nuovo equilibrio nell’era dell’intelligenza artificiale generativa, Google ha annunciato un programma pilota sperimentale volto a integrare funzionalità AI nei suoi servizi di informazione, parallelamente a un rafforzamento delle funzionalità di news in tempo reale per la sua app Gemini.
Il cuore di questa iniziativa è una partnership sperimentale con alcune delle testate più prestigiose a livello globale, tra cui figurano nomi di peso come The Washington Post, The Guardian, Der Spiegel, El Pais e The Times of India. Questa collaborazione consentirà a Google News di implementare, in via sperimentale, dei riassunti degli articoli generati dall’AI direttamente sulle pagine multimediali di ciascuna testata partecipante. Lo scopo dichiarato da Google è puramente sperimentale: capire se l’integrazione dell’intelligenza artificiale possa effettivamente aumentare l’interesse e il coinvolgimento degli utenti. Il meccanismo prevede che gli utenti possano visualizzare un’anteprima dei contenuti chiave di un articolo prima di cliccare sul link completo, e ad alcuni verrà offerta anche una funzione di briefing audio delle notizie principali.
Questa strategia è un tentativo evidente di mitigare il rischio maggiore temuto dai media: che i riassunti basati sull’AI riducano drasticamente i clic e, di conseguenza, le entrate pubblicitarie derivanti dal traffico sui siti web editoriali. Per rassicurare i partner, Google ha optato per un approccio pragmatico, accettando di pagare i media partecipanti per l’utilizzo dei loro contenuti nel programma pilota, sebbene i termini commerciali di questi accordi non siano stati resi pubblici. È cruciale notare che questa funzionalità di riepilogo tramite AI è limitata solo alle singole pagine di Google News delle pubblicazioni coinvolte, e non verrà applicata alle ricerche generali o ad altre sezioni del servizio, delineando un confine chiaro per questa fase sperimentale.
Parallelamente agli sforzi per ricucire i rapporti con l’editoria occidentale, Google sta rafforzando l’infrastruttura di news per la sua app Gemini, essenziale per garantire risposte in tempo reale basate su informazioni aggiornate. A questo scopo, l’azienda ha ampliato la sua rete di partner per i dati di notizie in tempo reale, aggiungendo agenzie di stampa fondamentali come Estadau, Antara e Yonhap News, integrando e potenziando la collaborazione già esistente con AP (Associated Press). Questa mossa mira a consolidare la catena di fornitura di notizie a livello globale, assicurando che Gemini sia in grado di accedere e processare rapidamente un flusso di informazioni aggiornate da diverse regioni del mondo.
Per migliorare l’esperienza diretta degli utenti con i contenuti informativi, Google ha anche annunciato una serie di aggiornamenti funzionali. Tra questi spicca la funzionalità “Fonti preferite”, che offre agli utenti la possibilità di personalizzare l’esperienza specificando quali testate desiderano seguire con priorità. Inoltre, Google sta lavorando per rendere la navigazione nell’AI più trasparente e utile, aumentando il numero di link visualizzati in modalità AI e introducendo una funzione di “introduzione al contesto” che spiega esplicitamente agli utenti il motivo per cui un determinato link suggerito dall’AI è utile o pertinente al contesto della loro ricerca.
Questo annuncio arriva in un momento critico. Le critiche secondo cui i contenuti esistenti non vengono adeguatamente compensati per il loro utilizzo da parte dell’AI sono forti, e per alcuni osservatori, questo programma pilota non rappresenta altro che una misura tampone. Nonostante le critiche e le sfide legali in corso in diverse giurisdizioni, l’impegno di Google attraverso il nuovo programma sperimentale e gli aggiornamenti di Gemini dimostra la volontà di trovare un modello di collaborazione sostenibile in cui l’AI possa aumentare il coinvolgimento degli utenti, a patto che l’azienda riesca a convincere l’industria dei media che questo nuovo percorso non ridurrà ulteriormente, ma anzi valorizzerà, il loro contributo fondamentale all’ecosistema informativo globale.
