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L’evoluzione dell’intelligenza artificiale ha superato la fase dei semplici chatbot per approdare a quella degli agenti AI: sistemi autonomi progettati per risolvere problemi complessi nel mondo reale, spesso articolati su più passaggi logici. Affinché questi agenti possano operare in modo efficace e affidabile, è essenziale che abbiano la capacità di utilizzare strumenti, accedere a dati esterni in tempo reale e richiamare API con uno standard coerente. Proprio per rispondere a questa esigenza critica, Google ha annunciato il lancio del suo “Fully Managed Remote MCP Server”, un’infrastruttura di servizio che promette di sbloccare il vero potenziale degli agenti AI.

Al centro di questa rivoluzione c’è l’MCP (Managed Connect Protocol), un protocollo che Anthropic ha introdotto con l’intento di creare una sorta di “USB-C per l’IA”. L’MCP stabilisce una modalità standardizzata attraverso cui i diversi modelli di intelligenza artificiale possono connettersi in modo uniforme a dati, servizi e strumenti esterni, garantendo che le chiamate ai dati e agli strumenti siano affidabili e comprensibili da qualsiasi agente compatibile. Sebbene la logica dell’MCP fosse solida, la sua implementazione pratica presentava notevoli frizioni. Fino a poco tempo fa, gli sviluppatori erano costretti a dedicare tempo e risorse alla creazione manuale dei vari connettori e a gestire l’intera distribuzione del server MCP, un processo che risultava costoso, dispendioso in termini di tempo e spesso portava a soluzioni instabili negli ambienti operativi reali.

Per eliminare questa complessità e accelerare l’adozione dell’AI agentiva, Google ha introdotto la soluzione di un server MCP remoto completamente gestito. Il gigante della tecnologia ha aggiornato le API esistenti di Google e Google Cloud per supportare nativamente il protocollo MCP, eliminando così la necessità di configurazioni complesse o implementazioni personalizzate. Il risultato è un processo drasticamente semplificato: come ha sottolineato Steren Giannini, direttore della gestione dei prodotti presso Google Cloud, se prima la creazione di un connettore poteva richiedere una o due settimane di lavoro, ora è sufficiente aggiungere un URL endpoint per rendere il servizio accessibile a un agente.

In questa fase iniziale, Google ha reso disponibili i server MCP per quattro servizi fondamentali: Google Maps, BigQuery, Compute Engine e Kubernetes Engine. L’impatto di questa integrazione è immediato e trasformativo. Gli assistenti di analisi basati sull’IA possono ora interrogare direttamente BigQuery per estrarre e analizzare grandi set di dati in modo più efficiente. Allo stesso modo, gli agenti di automazione operativa possono inviare comandi direttamente alle infrastrutture cloud tramite Compute Engine e Kubernetes Engine. Particolarmente significativa è l’integrazione con Google Maps, che consente agli agenti di accedere istantaneamente a dati di posizione accurati e in tempo reale, superando il limite di affidarsi solo alle informazioni statiche apprese durante l’addestramento dei modelli.

Google ha voluto sottolineare che l’MCP è concepito come uno standard aperto, accessibile a chiunque e non limitato al proprio ecosistema. Una volta che Google fornisce il server MCP gestito, questo può essere connesso a qualsiasi client che supporti il protocollo. A riprova di ciò, Google ha già confermato la piena compatibilità del suo server con i principali client di intelligenza artificiale sul mercato, inclusi Gemini AI Studio, Gemini CLI, Anthropic Cloud e OpenAI ChatGPT.

Per estendere il valore di questa innovazione agli ambienti aziendali complessi, Google ha inoltre annunciato un’integrazione cruciale con Apigee. Questa partnership consente alle aziende di trasformare le API interne personalizzate e quelle di terze parti, che contengono la logica e il flusso di dati aziendali più sofisticati, in veri e propri strumenti esplorabili e utilizzabili dagli agenti AI basati su MCP. Questa evoluzione rende la complessa logica aziendale un asset immediatamente utilizzabile dagli agenti AI per compiti di automazione e supporto decisionale. Attualmente disponibile in anteprima pubblica e senza costi aggiuntivi per gli utenti di servizi Google, il server MCP gestito è destinato al rilascio generale all’inizio del prossimo anno, con l’impegno di Google di aggiungere nuovi servizi supportati su base settimanale, espandendo gradualmente l’accesso ai servizi di storage, database, logging e sicurezza.

Di Fantasy