Dopo un periodo di coinvolgimento con OpenAI, Microsoft ha adottato una nuova direzione, rivelando le criticità del proprio software e cercando alleanze e supporto per rafforzare la sua presenza nell’ambito dell’IA generativa aziendale.

Un report esclusivo di The Information potrebbe avere un impatto significativo su OpenAI. Questo rapporto afferma che Microsoft sta progettando di lanciare una nuova versione del software Databricks, che aiuta le aziende a sviluppare applicazioni di intelligenza artificiale. Questo software sarà reso disponibile attraverso la piattaforma di cloud computing Azure, fornendo alle aziende l’opzione di creare modelli di intelligenza artificiale da zero o di utilizzare modelli open source, come alternativa ai modelli proprietari di OpenAI.

Le azioni di Microsoft lasciano intravedere tensioni tra le due aziende. Nonostante OpenAI non abbia compiuto azioni che potrebbero aver causato insoddisfazione a Microsoft, sembra che quest’ultima stia privilegiando i propri servizi Azure, concentrando le proprie risorse in modo egocentrico e contribuendo forse all’attuale situazione tra le due società.

L’accordo tra Microsoft e OpenAI aveva vantaggi per entrambe le parti. Microsoft cercava un impulso nell’ambito dell’IA generativa per i propri servizi di cloud computing, mentre OpenAI voleva supporto finanziario per lo sviluppo di sistemi avanzati di intelligenza artificiale e, in futuro, AGI.

Tuttavia, nonostante gli sforzi di OpenAI, l’azienda non è riuscita a guadagnare completamente la fiducia delle imprese. Numerose grandi aziende tecnologiche, come Apple, Spotify, Wells Fargo, Samsung, JP Morgan e Verizon, hanno già abbandonato ChatGPT da tempo e proibito ai propri dipendenti di utilizzarlo. Sembra mancare la fiducia tra i clienti aziendali nei confronti di questa tecnologia.

Curiosamente, Microsoft sta impiegando la tecnologia di OpenAI per sviluppare un chatbot simile a ChatGPT all’interno del servizio Azure-Databricks. Questo chatbot mira ad aiutare gli utenti meno esperti a navigare all’interno del software Databricks, inizialmente creato per scienziati dei dati avanzati.

Di conseguenza, alcuni clienti Microsoft potrebbero optare per modelli open source anziché le soluzioni proprietarie di OpenAI. Questo suggerisce che Microsoft si sta distanziando da OpenAI e sta cercando ulteriori collaborazioni per migliorare i servizi Azure, in particolare per i clienti aziendali.

Recentemente, Microsoft ha introdotto “Azure ChatGPT” su GitHub, anche se il repository è stato successivamente rimosso. Questa versione era destinata alle imprese, enfatizzando la sicurezza e la privacy. Microsoft sosteneva che l’utilizzo di ChatGPT potesse comportare rischi per la proprietà intellettuale e che Azure ChatGPT garantisse maggiore sicurezza per i dati degli utenti. Microsoft aveva precisato che non condividerebbe alcun dato con OpenAI.

Un altro punto di frizione è rappresentato dalla collaborazione tra Microsoft e IBM Consulting. Questa partnership è finalizzata a implementare e scalare il servizio Azure OpenAI per i clienti. IBM ha anche stretto un accordo con Meta, un concorrente di OpenAI, per integrare Llama 2 in watsonx.ai.

IBM ha recentemente sollevato preoccupazioni sull’uso di ChatGPT nelle imprese, evidenziando rischi di sicurezza, privacy, responsabilità legale e problematiche legate alla proprietà intellettuale.

OpenAI ha cercato di affrontare queste preoccupazioni fornendo spiegazioni dettagliate. Hanno chiarito che i dati delle chat degli utenti non vengono utilizzati per addestrare il modello se l’utente disabilita questa funzione. Sam Altman ha anche sottolineato che i dati inviati tramite l’API non vengono utilizzati per addestrare i modelli a meno che l’utente non dia il suo consenso.

Nonostante gli sforzi di OpenAI per rimanere trasparente, le mosse di Microsoft sembrano mettere in discussione questa trasparenza e integrità.

La partnership tra Microsoft e Meta ha complicato la relazione tra OpenAI e Microsoft, creando un concorrente per i modelli closed-source di OpenAI. La collaborazione con Meta e l’utilizzo di Llama 2 sembrano aver dato a Microsoft un senso di sicurezza, riducendo la loro dipendenza da OpenAI e spostando le dinamiche a loro vantaggio.

Allo stesso modo, Microsoft sta cercando di espandere la propria offerta di servizi cloud attraverso Azure Databricks, seguendo una strategia simile a quella di AWS. Databricks ha acquisito Mosaic ML, sviluppatori di MPT-30B, un modello di base open source, e potrebbe offrirlo su Azure cloud in futuro.

In sintesi, le recenti mosse di Microsoft indicano un cambiamento nel suo approccio all’IA generativa e una possibile rottura nella relazione con OpenAI. Mentre OpenAI continua a cercare di affrontare le preoccupazioni dei clienti aziendali, Microsoft sta cercando di consolidare la propria posizione nel mercato dell’IA attraverso nuove alleanze e offerte di servizi.

Di Fantasy