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A Busan, nel cuore del distretto turistico di Osiria, i cittadini e i visitatori possono già vivere un’esperienza che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza: spostarsi su autobus elettrici a guida autonoma, progettati per circolare su strade pubbliche come veicoli normali, fermarsi in sincronia con i semafori e riconoscere pedoni e condizioni della carreggiata. L’iniziativa è stata annunciata il 17 settembre da LG Uplus, guidata dal CEO Hong Beom-sik, ed è parte di una più ampia strategia che mira a trasformare la mobilità urbana coreana in chiave sostenibile e tecnologicamente avanzata.

Il progetto non nasce dal nulla. LGU+ ha messo insieme un consorzio di partner specializzati: Rideflux, che si occupa della produzione dei veicoli autonomi; Enzero, responsabile dei sistemi di controllo; e Tracom, che cura l’infrastruttura di trasporto necessaria. Tutto ruota attorno a una piattaforma di guida autonoma basata su C-ITS (Cooperative Intelligent Transport Systems), un’architettura che consente la comunicazione costante tra veicoli, semafori, infrastrutture e pedoni.

Il debutto non è stato improvvisato: dopo la cerimonia di apertura dello scorso 10 luglio, sono stati completati 2.000 km di test su strada, una fase che ha permesso di verificare la tenuta del sistema e preparare l’ingresso nel servizio aperto al pubblico. Per ora, l’esperienza sarà gratuita, così da incentivare i cittadini a provare il nuovo mezzo e fornire feedback reali.

Gli autobus — quattro veicoli elettrici da 16 posti — collegano alcuni dei luoghi più significativi di Osiria: la stazione ferroviaria, il Lotte Mall, il Museo Nazionale delle Scienze di Busan e la Gijang Coastal Road, offrendo un percorso che intreccia turismo, commercio e cultura. In futuro, il servizio verrà ampliato fino a includere la tratta BRT Naeseong-Jungdong, rafforzando ulteriormente la rete di mobilità del distretto.

Gli autobus non sono confinati a corsie dedicate, ma viaggiano in mezzo al traffico ordinario, dimostrando un livello di maturità tecnologica notevole: si fermano e ripartono seguendo i cicli semaforici, riconoscono ostacoli e pedoni, e adattano la velocità alle condizioni della strada.

Busan non è la prima città coreana a sperimentare questo modello di trasporto. LGU+ ha già testato soluzioni simili a Gangneung, Cheonan e Siheung, accumulando esperienza preziosa. Questi progetti hanno permesso all’azienda di affinare la tecnologia, dimostrare la sicurezza del sistema e costruire la fiducia necessaria per ampliare il servizio.

Con Osiria, però, la scala e la visibilità del progetto crescono: non si tratta solo di sperimentazione, ma di un servizio che entra nel quotidiano di cittadini e turisti, portando l’idea di “smart mobility” in un contesto vivo e frequentato.

Per i cittadini di Busan, l’arrivo degli autobus autonomi significa sperimentare un nuovo modo di muoversi, senza rinunciare alla comodità e con la sicurezza di un mezzo progettato per adattarsi all’ambiente urbano. Per il turismo, rappresenta un valore aggiunto: visitare il museo o fare shopping al mall diventa parte di un’esperienza più innovativa e sostenibile.

Sul piano più ampio, il progetto di Osiria testimonia come la Corea del Sud stia cercando di posizionarsi come laboratorio internazionale di mobilità autonoma, in grado di attirare investimenti e attenzione globale. La combinazione tra infrastrutture avanzate, supporto istituzionale e partnership pubblico-private offre un terreno fertile per trasformare questi prototipi in soluzioni diffuse.

Di Fantasy