Durante il lancio del potente modello open source Llama 3, il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha discusso della sua visione sull’intelligenza artificiale, criticando il controllo esercitato da Apple e Google sulle app mobili. Ha notato che queste due aziende hanno il potere di decidere cosa gli sviluppatori possono creare, e ha espresso la sua preferenza per costruire modelli autonomi per evitare di dipendere da loro.
Zuckerberg ha sottolineato la necessità di evitare una situazione in cui poche aziende detengono il controllo dell’IA, limitando ciò che gli altri possono fare con essa. Ha suggerito che l’approccio open source di Llama dovrebbe affrontare questa problematica, offrendo una licenza permissiva con alcune restrizioni per le grandi aziende che intendono utilizzarla.
Questo approccio ha già ottenuto un buon riscontro, con molte varianti del modello Llama 3 disponibili su piattaforme come Hugging Face. Zuckerberg ha enfatizzato che l’open source permetterà agli utenti di lavorare in modo indipendente e migliorare i sistemi, senza essere vincolati da restrizioni.
La visione di Zuckerberg si allinea con quella di Yann LeCun di Meta AI, che promuove l’open source nell’ambito dell’IA per evitare il dominio da parte di pochi attori. Entrambi vedono un futuro in cui gli assistenti AI diventano predominanti nel modo in cui interagiamo con il mondo digitale.
Infatti, si prevede che entro 10-15 anni la maggior parte dell’accesso a Internet avverrà tramite agenti di intelligenza artificiale, che agiranno a nome degli utenti. Questo scenario, sebbene non ancora del tutto chiaro, è in linea con l’impegno di Meta nel rompere il controllo esercitato dalle grandi aziende tech sulle app, come evidenziato anche dalla recente rimozione di alcune app importanti dal Google Play Store per motivi di non conformità alle politiche di fatturazione.