Microsoft ha deciso di intervenire in modo diretto su uno dei problemi più delicati che stanno emergendo nell’adozione dell’intelligenza artificiale generativa in ambito aziendale: il divario tra l’acquisto delle licenze e l’utilizzo effettivo delle funzionalità avanzate. Nonostante l’interesse crescente verso Microsoft 365 Copilot, molte organizzazioni stanno scoprendo che integrare davvero l’AI nei flussi di lavoro quotidiani è più complesso del previsto. Per questo motivo, l’azienda ha iniziato a sovvenzionare i costi di formazione dei clienti enterprise, con l’obiettivo di aumentare l’uso concreto del suo assistente basato su intelligenza artificiale.
Il tema è diventato sufficientemente rilevante da spingere il top management a esporsi pubblicamente. Secondo quanto riportato da The Information, il CEO Satya Nadella e altri dirigenti avrebbero lanciato un avvertimento interno piuttosto chiaro: molte grandi aziende hanno acquistato licenze di Microsoft 365 Copilot, ma il livello di utilizzo delle funzionalità AI all’interno di applicazioni chiave come Word ed Excel è inferiore alle aspettative. In altre parole, Copilot è presente, ma spesso resta sullo sfondo, utilizzato solo in modo marginale o superficiale.
Questa situazione ha messo in evidenza un limite strutturale dell’adozione dell’AI in ambito professionale. A differenza dei tool consumer, che vengono esplorati in modo spontaneo e sperimentale, le soluzioni enterprise richiedono un cambiamento nei processi, nelle abitudini e nel modo stesso di concepire il lavoro. Microsoft ha quindi riconosciuto che migliorare le prestazioni tecniche di Copilot non basta: è necessario accompagnare le persone, spiegare loro come e quando usare l’AI, e soprattutto dimostrare il valore pratico che può generare nelle attività quotidiane.
Un esempio concreto di questo approccio arriva dalla città di Raleigh, nella Carolina del Nord. L’amministrazione locale ha implementato Microsoft 365 Copilot per circa duecento dipendenti pubblici e ha ricevuto un supporto economico diretto da Microsoft per coprire parte dei costi di formazione. Secondo il CIO Mark Wittenberg, il punto centrale non è solo dotarsi di una nuova tecnologia, ma assicurarsi che venga realmente utilizzata. In questo caso, Microsoft ha contribuito economicamente affinché i dipendenti potessero imparare come integrare l’AI nel loro lavoro quotidiano, trasformando un investimento potenzialmente passivo in uno strumento operativo.
Anche se le cifre precise non sono state rese pubbliche, nel settore è noto che Microsoft metta spesso a disposizione budget per la formazione che possono raggiungere decine o addirittura centinaia di migliaia di dollari per i grandi clienti. Secondo Adam Mansfield, consulente di UpperEdge specializzato nella gestione dei contratti software enterprise, questa strategia può essere letta come un vero e proprio investimento: se i clienti percepiscono il valore di Copilot e iniziano a usarlo in modo sistematico, aumenta la probabilità di rinnovo dei contratti e di un utilizzo più esteso nel tempo.
È interessante notare che Microsoft non eroga direttamente la formazione, ma fornisce ai clienti un budget separato da utilizzare con società di consulenza o partner certificati. In base alla dimensione dell’organizzazione, i percorsi formativi possono durare da poche ore a diversi giorni e sono pensati per adattarsi ai contesti specifici dei diversi settori. Non si tratta di un modello completamente nuovo: l’azienda aveva già adottato strategie simili in passato per favorire l’adozione di soluzioni complesse, come quelle legate alla sicurezza informatica o alle infrastrutture cloud.
Questa scelta va letta anche alla luce di una competizione sempre più serrata nel campo dell’intelligenza artificiale. Microsoft deve convincere le aziende che Copilot rappresenta un valore aggiunto concreto rispetto ad alternative gratuite o a basso costo come ChatGPT di OpenAI o Gemini di Google. Secondo alcune indiscrezioni, Nadella avrebbe espresso preoccupazioni interne sul fatto che Copilot sia percepito come meno avanzato rispetto a Gemini nella capacità di orchestrare più applicazioni e gestire compiti complessi in modo fluido.
Il problema della sottoutilizzazione, però, non riguarda solo Microsoft. Anche OpenAI ha riconosciuto che molti utenti di ChatGPT sfruttano solo una piccola parte delle potenzialità dello strumento. Per questo ha lanciato una piattaforma di formazione gratuita chiamata AI Academy, pensata per aiutare utenti e professionisti a comprendere meglio come usare l’AI in modo efficace. Secondo diversi osservatori, è probabile che in futuro anche OpenAI inizi a offrire incentivi formativi strutturati ai clienti aziendali, seguendo una strada simile a quella intrapresa da Microsoft.
