Il New York Times ha recentemente stretto un importante accordo di licenza con Amazon, segnando un passo significativo nell’utilizzo dei contenuti giornalistici all’interno delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale generativa. Questa notizia ha catturato l’attenzione soprattutto perché arriva in un momento delicato, mentre il NYT è coinvolto in una causa legale contro OpenAI, uno dei principali attori nel campo dell’IA.

Secondo una dichiarazione ufficiale rilasciata il 29 maggio, il New York Times ha autorizzato Amazon a utilizzare i propri contenuti, tra cui articoli, estratti e riassunti, per integrarli in prodotti e servizi come Alexa, l’assistente vocale di Amazon. Questi contenuti saranno inoltre impiegati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale di Amazon, con l’obiettivo di migliorare la qualità e la precisione delle risposte fornite. I dettagli economici e le condizioni specifiche dell’accordo non sono stati resi pubblici.

La collaborazione pluriennale consente ad Amazon di utilizzare anche materiali specializzati, come i contenuti culinari del Times e quelli sportivi della rivista The Athletic, arricchendo così l’offerta di Alexa e degli altri prodotti basati sull’intelligenza artificiale. In questo modo, Amazon punta a offrire agli utenti un’esperienza più ricca e accurata, capace di fornire notizie aggiornate, risultati sportivi e persino ricette dettagliate.

Questo accordo arriva in un momento in cui le aziende tecnologiche impegnate nello sviluppo di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) stanno affrontando la sfida di reperire dati di alta qualità per addestrare le loro intelligenze artificiali. Poiché gran parte dei dati gratuiti disponibili sul web è ormai saturata, le collaborazioni con testate giornalistiche autorevoli rappresentano una strategia chiave per migliorare le prestazioni degli algoritmi.

In particolare, questa è la prima volta che Amazon ottiene una licenza formale per l’uso di contenuti protetti da copyright in ambito IA. Lo scorso marzo, Amazon ha lanciato Alexa Plus, una versione avanzata del suo assistente vocale potenziata dall’intelligenza artificiale, attualmente in fase di test con alcuni utenti selezionati. Una delle funzioni principali di Alexa Plus è proprio la capacità di sintetizzare notizie e aggiornamenti sportivi, oltre a fornire consigli pratici come ricette, sfruttando i contenuti concessi in licenza dal New York Times.

Nel frattempo, il New York Times continua la sua battaglia legale per la tutela del copyright: lo scorso anno ha avviato una causa contro OpenAI e Microsoft, accusandoli di aver utilizzato milioni di articoli senza autorizzazione per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale. Solo nel primo trimestre di quest’anno, il NYT ha speso circa 4,4 milioni di dollari in spese legali per questa controversia.

Parallelamente, OpenAI ha cercato di stabilire accordi simili con diverse testate internazionali, tra cui l’Associated Press, il Financial Times, Axel Springer, Le Monde e Time, per ottenere il diritto di usare legalmente contenuti di alta qualità.

Di Fantasy