Il dibattito sull’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) sul mondo del lavoro si concentra spesso sulle potenzialità e sui rischi futuri. Tuttavia, Hangul & Computer (Hancom), azienda leader nel settore del software, ha deciso di accelerare drasticamente i tempi, annunciando una mossa senza precedenti: a partire dal prossimo anno, l’utilizzo costante di agenti di intelligenza artificiale diventerà obbligatorio per ogni posizione aziendale, senza distinzioni tra reparti di sviluppo e funzioni non-core come pianificazione, marketing, finanza e risorse umane. Questa decisione, guidata dalla forte visione dei CEO Byun Seong-jun e Kim Yeon-su, va ben oltre la semplice adozione di strumenti digitali e si configura come un vero e proprio esperimento dimostrativo di Trasformazione Artificiale (AX), volto a riprogettare l’intera architettura dei processi lavorativi.
L’obiettivo primario di Hancom è l’implementazione di una vasta gamma di intelligenze artificiali verticali, ognuna delle quali è ottimizzata per la specificità di ogni singola mansione. Questo approccio modulare e capillare garantisce che l’IA non sia solo un accessorio, ma il fulcro operativo di ogni attività. Per tradurre questa visione in realtà, l’azienda ha istituito un’organizzazione dedicata che lavora a stretto contatto con tutti i reparti, selezionando le soluzioni di intelligenza artificiale più adatte a ogni specifica funzione lavorativa.
L’integrazione coinvolge l’intera catena del valore dell’azienda, promettendo di elevare sia l’efficienza che la capacità analitica in aree tradizionalmente meno automatizzate. Ad esempio, il reparto finanza e contabilità non si limiterà più alle registrazioni tradizionali, ma utilizzerà agenti di IA per esaminare in tempo reale le normative fiscali complesse e per prevedere i flussi di cassa con maggiore accuratezza e profondità. I team di pianificazione e marketing sfrutteranno l’IA per condurre ricerche di mercato rapide e dettagliate, analizzare le tendenze dei consumatori e generare contenuti creativi di alta qualità in tempi estremamente ridotti. Anche l’ufficio risorse umane subirà una profonda metamorfosi, utilizzando l’analisi dei dati basata sull’intelligenza artificiale per valutare dinamicamente la cultura organizzativa e supportare decisioni strategiche sul benessere dei dipendenti e la gestione dei talenti.
L’impegno di Hancom a rendere l’uso dell’IA obbligatorio in ogni posizione trasforma l’azienda in un laboratorio di prova su vasta scala. Conducendo una rigorosa convalida interna su tutte le soluzioni, Hancom si posiziona in modo univoco per offrire ai propri clienti soluzioni di intelligenza artificiale pratiche e collaudate, fornendo al mercato una prova tangibile del funzionamento dei sistemi AI in un ambiente aziendale reale e complesso. Naturalmente, un’adozione così pervasiva solleva importanti questioni di sicurezza e governance. Per affrontare le problematiche relative alla gestione dei dati sensibili, l’azienda ha stabilito linee guida rigorose, tra cui la verifica degli Accordi sul Trattamento dei Dati (DPA), assicurando che la trasformazione digitale avvenga nel rispetto della privacy e della normativa.
Il CEO Kim Yeon-soo ha sintetizzato il significato profondo di questa politica, definendola un “esperimento dimostrativo della trasformazione dell’intelligenza artificiale (AX) che cambierà il nostro modo di lavorare e pensare”. Il cambiamento atteso va oltre la mera automazione dei compiti; mira a una vera e propria evoluzione culturale. Man mano che l’IA si assumerà la responsabilità delle mansioni semplici e ripetitive in ogni reparto, i dipendenti saranno liberati e incoraggiati a concentrarsi su attività che richiedono creatività, pensiero critico e la creazione di valore essenziale per l’azienda. L’adozione obbligatoria dell’IA in tutte le funzioni aziendali non è solo una scommessa sulla tecnologia, ma una chiara dichiarazione sull’evoluzione del capitale umano in un’epoca definita dall’intelligenza artificiale.