L’ascesa dell’intelligenza artificiale di frontiera è inestricabilmente legata alla disponibilità di potenza di calcolo, e le alleanze strategiche tra i giganti dell’AI e i fornitori di cloud computing stanno diventando il vero campo di battaglia per il dominio tecnologico. In un movimento che ha scosso il mercato e segnalato una chiara strategia di diversificazione, OpenAI ha annunciato una partnership monumentale con Amazon Web Services (AWS). Si tratta di un accordo settennale, dal valore stimato di 38 miliardi di dollari, che fornirà a OpenAI l’accesso a una quantità senza precedenti di infrastruttura di calcolo.
Questo contratto non è solo un affare finanziario colossale, ma il primo grande accordo esterno siglato da OpenAI dopo il recente rinnovo e riaffermazione della partnership con Microsoft. L’annuncio segna l’intenzione di OpenAI di espandere e diversificare drasticamente la propria infrastruttura IT, una mossa cruciale per sostenere l’addestramento e il funzionamento dei suoi modelli di prossima generazione, primo fra tutti ChatGPT.
Per sostenere l’ambizione di scalare l’intelligenza artificiale di frontiera, come ha sottolineato il CEO di OpenAI, Sam Altman, è essenziale disporre di un’elaborazione affidabile e massiccia. L’accordo con AWS permetterà a OpenAI di accedere a centinaia di migliaia delle più recenti GPU NVIDIA, raggiungendo una capacità stimata complessiva di circa 1 gigawatt (GW) di potenza di calcolo.
Gli esperti del settore hanno immediatamente evidenziato l’enormità di questa cifra. Si stima che la costruzione di un data center da 1 GW richieda un investimento tra i 40 e i 50 miliardi di dollari, con la maggior parte di tale costo, circa il 60-70%, destinata all’acquisto delle sole GPU. L’impegno di AWS in questo senso è chiaro: implementare rapidamente centinaia di migliaia di chip all’avanguardia, incluse le ultra-potenti GPU NVIDIA ‘GB200’ e ‘GB300’, per supportare sia il servizio di ChatGPT sia i modelli di addestramento più esigenti.
L’utilizzo da parte di OpenAI inizierà immediatamente, con la piena capacità operativa prevista entro la fine del 2026 e la valutazione di ulteriori espansioni in cantiere per il periodo successivo al 2027.
Questo accordo rappresenta una vittoria strategica e un’importante rivincita per AWS. Fino a poco tempo fa, il gigante del cloud aveva subito critiche per essere rimasto in qualche modo indietro rispetto a rivali come Microsoft Azure e Google Cloud nella corsa specifica all’AI nel cloud, con alcuni analisti che mettevano in discussione le performance dei suoi servizi AI-specifici rispetto all’eccellenza dimostrata nei servizi cloud generici.
La notizia del contratto con OpenAI ha spazzato via questi dubbi con un impatto immediato e tangibile sul mercato. Il prezzo delle azioni di Amazon è schizzato in alto, raggiungendo un livello record e incrementando la sua capitalizzazione di mercato di circa 140 miliardi di dollari in un solo giorno. Questo risultato dimostra la fiducia degli investitori nella capacità di AWS di diventare un pilastro cruciale per l’infrastruttura dell’AI globale. È degno di nota come Amazon, che è anche uno dei principali investitori in Anthropic, abbia ora esteso la sua fornitura di potenza di calcolo a OpenAI, consolidando la sua posizione come partner chiave e neutrale per i maggiori player nel campo dell’AI di frontiera.
Il contratto con Amazon s’inserisce in un contesto di frenetica attività da parte di OpenAI, che sta cercando attivamente di diversificare la sua base infrastrutturale. L’annuncio della partnership con AWS arriva solo una settimana dopo che l’azienda aveva concluso un periodo di esclusività informatica con Microsoft. Questa non è l’unica mossa di diversificazione: OpenAI ha già siglato contratti cloud per un valore combinato di 300 miliardi di dollari con Google e Oracle e sta pianificando l’acquisto di ulteriori 250 miliardi di dollari di servizi Microsoft Azure.