Un’impresa storica: il primo paziente a cui è stato impiantato il chip cerebrale di Neuralink, la società di neurotecnologie fondata da Elon Musk, ha fatto un passo avanti significativo: è stato in grado di muovere il cursore di un computer con il solo potere del pensiero.
Si tratta di un traguardo importante per Neuralink, che ha impiegato otto anni per realizzare la sua promessa iniziale: “Svilupperemo la tecnologia per inserire un chip nel corpo umano e far funzionare un mouse o una tastiera solo con il pensiero.”
L’intervento chirurgico, che ha avuto luogo lo scorso gennaio, è stato il primo del suo genere e ha aperto la strada a nuove possibilità per il trattamento di disabilità neurologiche e per l’interazione uomo-macchina.
Ma non è tutto: la tecnologia di Neuralink non è l’unica nel suo campo. Altri team di ricercatori hanno già ottenuto risultati simili. Nell’agosto 2023, un team di scienziati della Stanford University e della UCSF ha permesso a un paziente tetraplegico di comunicare con la voce e il testo decodificando le sue onde cerebrali.
Il successo di Neuralink rappresenta un passo avanti importante, ma la strada è ancora lunga. La tecnologia deve essere perfezionata e testata su un numero maggiore di pazienti prima di poter essere utilizzata su larga scala.
Neuralink non è l’unica azienda che sta sviluppando interfacce cervello-computer (BCI). Synchron e Precision Neuroscience hanno già impiantato con successo i loro chip cerebrali in pazienti umani. La competizione in questo campo è agguerrita e il futuro della neurotecnologia è pieno di promesse e sfide.
La ricerca sulle BCI ha il potenziale per migliorare la vita di milioni di persone. Le BCI potrebbero essere utilizzate per ripristinare le funzioni motorie perse, per migliorare la comunicazione e per creare nuove forme di interazione con il mondo digitale.
Il primo paziente di Neuralink è solo il primo passo in un viaggio che ci porterà verso un futuro in cui il cervello e la tecnologia saranno più interconnessi che mai.
Il successo di Neuralink apre la porta a un futuro in cui le BCI potrebbero essere utilizzate per:
- Ripristinare le funzioni motorie perse in persone con disabilità neurologiche come la paralisi.
- Migliorare la comunicazione per persone con difficoltà di parola o di linguaggio.
- Creare nuove forme di interazione con il mondo digitale, come controllare dispositivi con il pensiero o giocare a videogiochi con la mente.
La strada è ancora lunga, ma il potenziale di questa tecnologia è enorme. Il futuro della neurotecnologia è pieno di promesse e di sfide, e non vediamo l’ora di vedere cosa ci riserva.