La Regione Toscana si è incamminata lungo un sentiero audace e lungimirante, ponendosi in una posizione di pionieristica avanguardia nel panorama italiano. Lungi dall’abbracciare l’Intelligenza Artificiale come una semplice moda tecnologica, l’istituzione regionale ha scelto di trasformare l’innovazione digitale in un pilastro normativo e operativo della sua gestione, con un focus preciso sulla tutela dei diritti di cittadinanza digitale.
Il cuore pulsante di questa strategia è rappresentato da una legge regionale che non solo affronta il tema della cybersicurezza, ma traccia anche le prime linee guida per un utilizzo etico e responsabile dell’IA. In un contesto in cui il dibattito europeo è stato catalizzato dall’introduzione dell’AI Act, la Toscana ha dimostrato una prontezza singolare, cercando di recepire i principi di trasparenza, sicurezza e controllo umano all’interno della propria cornice amministrativa. L’intento non è meramente regolatorio, ma mira a stabilire un metodo, un approccio sistemico che possa superare la frammentazione delle iniziative pregresse, garantendo che il progresso tecnologico sia sempre al servizio del bene pubblico.
Questa visione si traduce in progetti concreti che stanno già rimodellando l’interazione tra l’ente pubblico e i suoi cittadini. Un esempio emblematico è la piattaforma conversazionale “Chiedilo a Me”, un assistente virtuale evoluto che sfrutta l’Intelligenza Artificiale per rendere il dialogo con la Pubblica Amministrazione rapido e intuitivo. Attraverso questo strumento, accessibile tramite il portale regionale, i cittadini possono porre domande in linguaggio naturale e ricevere risposte immediate su bandi, servizi e opportunità, superando la necessità di navigare complessi meandri burocratici. Il servizio è stato concepito con principi di accessibilità, trasparenza e inclusività come fondamenta, garantendo che l’innovazione non generi nuove forme di esclusione digitale, ma al contrario, estenda la partecipazione e l’accesso alle informazioni. Il modello, peraltro, non è statico: è un organismo in evoluzione, che si alimenta anche dei feedback degli utenti per affinare continuamente le proprie risposte e la propria utilità, con l’ambizione di estendersi presto anche agli enti locali toscani.
Parallelamente all’implementazione tecnologica, la Regione ha riconosciuto l’importanza cruciale di diffondere una cultura dell’IA etica e consapevole. Questo impegno si manifesta su più fronti, dalla formazione interna del personale della PA all’impulso verso il mondo accademico. Eventi e tavole rotonde vengono organizzati per dibattere le sfide poste dall’AI Act e per elaborare linee guida operative rivolte sia alle amministrazioni che alle imprese toscane, sottolineando come l’innovazione debba camminare a braccetto con la tutela dei dati e della privacy. Non si tratta solo di alta formazione: l’impegno si estende anche all’alfabetizzazione digitale delle fasce più fragili della popolazione, come dimostrano le iniziative dedicate agli over 65, per assicurare che nessuno venga lasciato indietro nell’onda della trasformazione digitale. L’IA viene esplorata anche in ambiti di forte rilevanza sociale, come l’uso per la sostenibilità ambientale, promuovendo un approccio che coniuga tecnologia, innovazione e rispetto per il territorio.
