Il processo di progettazione di interfacce utente (UI) ed esperienze utente (UX) è stato a lungo un equilibrio delicato tra visione creativa, rigore tecnico e un’incessante serie di iterazioni. Oggi, questo panorama sta vivendo una trasformazione radicale e velocissima, guidata dall’ascesa degli strumenti di design potenziati dall’Intelligenza Artificiale. Questi nuovi partner creativi stanno non solo accelerando le fasi iniziali del lavoro di UX/UI, ma rendendole anche drammaticamente più accessibili a fondatori, team di prodotto e persino a chi non ha competenze di design tradizionali.
Siamo nell’era in cui un’idea, espressa in un semplice prompt testuale o abbozzata su un foglio di carta, può essere tradotta in un mockup strutturato e moderno in una manciata di minuti. L’AI non è più solo un supporto per l’ottimizzazione, ma un vero e proprio motore di generazione, che aiuta i team a muoversi dal concetto al prototipo con una rapidità e un’efficienza inedite.
La capacità più sorprendente di questi strumenti risiede nella loro funzione di text-to-design. Piattaforme come UX Pilot si posizionano come assistenti di design avanzati, capaci di generare layout UI, wireframe e mockup ad alta fedeltà partendo da semplici descrizioni testuali. Questo è un punto di svolta per i team che necessitano di una direzione visiva rapida senza partire dalla tela bianca. UX Pilot, ad esempio, si concentra sull’output pratico, generando non solo singole schermate, ma interi flussi di app multi-pagina, permettendo di esplorare varianti di design in pochi istanti.
Sulla stessa linea di pensiero e velocità si colloca Banani. Questo strumento è costruito sulla promessa di trasformare idee scritte in linguaggio naturale in layout ad alta fedeltà in pochi secondi. Che si tratti di un cruscotto, un flusso di onboarding o una pagina di marketing, Banani elimina l’ostacolo dei tool di design complessi nelle prime fasi di concettualizzazione. Il suo punto di forza è la creazione di design strutturati e responsivi, che possono essere modificati all’interno della sua interfaccia o, cruciale per i designer professionisti, esportati direttamente in Figma per rifiniture e collaborazione dettagliata.
Un altro filone innovativo è quello che mira a colmare il divario tra i metodi di ideazione “tradizionali” e la realizzazione digitale. Uizard è un esempio lampante di questa filosofia, essendo una piattaforma di design veloce e potenziata dall’AI che accetta input da testo, screenshot o, in modo affascinante, schizzi disegnati a mano.
Questa funzionalità “dallo schizzo al wireframe” è rivoluzionaria: un’idea frettolosa disegnata durante un brainstorming si trasforma automaticamente in un wireframe digitale pronto per l’iterazione. Uizard, grazie alla sua interfaccia drag-and-drop e ai componenti intelligenti, è particolarmente adatto ai non-designer, fondatori e team di prodotto che desiderano visualizzare rapidamente le proprie idee. La sua capacità di comprendere il contesto e di applicare pattern di design coerenti tra schermate multiple lo rende un alleato potente per il prototipazione rapida e il feedback degli stakeholder.
L’Intelligenza Artificiale non si limita alla resa estetica della singola schermata, ma si addentra nella complessità dell’architettura dell’esperienza. Google Stitch, sebbene ancora in fase sperimentale all’interno degli Labs di Google, è un chiaro indicatore della direzione futura. Questo strumento è progettato per assistere i designer UX nella creazione rapida di flussi di schermate e mappe di interazione basate su descrizioni scritte.
Stitch pone l’accento sulla logica e sulla struttura più che sullo stile. Traducendo l’intento di un’esperienza di prodotto in artefatti visivi tangibili, facilita l’esplorazione rapida di direzioni UX complesse, permettendo ai team di visualizzare percorsi utente, navigazioni e percorsi decisionali prima di impegnarsi in un design completo. Si tratta di uno strumento di pre-wireframing che promette di diventare essenziale per la concettualizzazione nelle grandi organizzazioni.
Infine, l’AI sta agendo come un potente agente di democratizzazione del design. Visily, ad esempio, è uno strumento di design UI a basso codice che mira specificamente a product manager, sviluppatori e startup founder che desiderano collaborare sul design senza essere designer professionisti. Offre la possibilità di partire da template predefiniti, caricare screenshot o descrivere il concetto dell’app in testo, generando layout pronti per la personalizzazione. L’interfaccia intuitiva drag-and-drop si combina con strumenti di collaborazione in tempo reale, rendendo il design un processo fluido e condiviso.
In un contesto leggermente diverso, Relume si concentra sulla costruzione di siti web, sfruttando l’AI per generare l’intera struttura della sitemap, i wireframe delle pagine e persino i design web ad alta fedeltà a partire da semplici prompt. Questo strumento è particolarmente utile per agenzie e team che necessitano di un’impalcatura solida e coerente per la progettazione web.
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