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Quando sali in auto e accendi il motore, dentro quel piccolo spazio ti circondano suoni: il motore, il traffico, il vento, le sirene all’esterno, la musica, le conversazioni. Per anni, le automobili hanno tentato di isolare o attenuare questi suoni indesiderati, ma spesso il risultato è stato parziale. Ora, grazie a un nuovo accordo tra Cerence AI e DSP Concepts, l’intelligenza artificiale entra concretamente nelle casse dell’automobile per rendere ogni viaggio più pulito, sicuro e coinvolgente.

Cerence AI, specializzata in soluzioni vocali basate su AI per l’automotive, ha integrato la sua suite Audio AI all’interno di Audio Weaver, la piattaforma per l’elaborazione audio embedded ideata da DSP Concepts. L’idea è che queste tecnologie, finora separate, possano cooperare per dare all’abitacolo un’esperienza sonora molto più sofisticata, dove la voce umana, i suoni esterni e le comunicazioni tra passeggeri possano svolgersi senza che rumore, distorsione o confusione li rovinino.

Tre sono le tecnologie protagoniste di questa integrazione: “Speech Signal Enhancement”, che cerca di pulire il segnale vocale eliminando i rumori di fondo in modo che i comandi vocali vengano capiti con maggiore accuratezza; “Emergency Vehicle Detection” (EVD), una funzione pensata per riconoscere le sirene di ambulanze, vigili del fuoco o auto della polizia fino a circa 800 metri di distanza, determinando anche la direzione da cui provengono; “In-Car Communication” (ICC), che serve a migliorare le conversazioni tra persone dentro l’auto, amplificando le voci nei punti giusti e migliorando la chiarezza del parlato pur in ambienti rumorosi.

Quello che rende questo accordo particolarmente importante è il fatto che non si tratta solo di sviluppo tecnologico ma di un vero e proprio salto di usabilità e scalabilità. Audio Weaver è già utilizzata in milioni di dispositivi consumer e automotive nel mondo; è compatibile con diversi produttori di chip hardware (chipset) come ARM, Qualcomm, NXP, STMicroelectronics, Cadence. Questo significa che le soluzioni audio di Cerence non devono reinventare la ruota hardware ogni volta, ma possono essere integrate in piattaforme già consolidate, riducendo tempi, costi e ostacoli tecnici all’adozione.

Le case automobilistiche stanno già implementando questa nuova integrazione, non è solo teoria o prototipo: è già in uso, per migliorare l’esperienza “in-cabina” (in-cabin experience), ovvero quella sensazione che il guidatore e i passeggeri provano dentro l’abitacolo, non solo legata al comfort fisico, ma anche all’efficienza, alla sicurezza e alla qualità delle interazioni — vocali, sonore, anche emergenziali.

Immagina di guidare sotto la pioggia, con finestrini parzialmente abbassati, e nel frattempo devi dare un comando vocale al veicolo per “chiudere i vetri” o attivare il climatizzatore. L’auto deve riconoscere il parlato nonostante il rumore del tergicristallo, della pioggia che sbatte, del traffico esterno. Con una buona tecnologia di “Speech Signal Enhancement”, questo diventa molto più affidabile.

Oppure immagini un’ambulanza che si avvicina lungo la strada, le sirene si sentono in lontananza ma il rumore del vento, della musica dentro l’auto o delle gomme che friggono sull’asfalto attutisce il suono. Il sistema EVD può rilevare quelle sirene da lontano, capire da dove arrivano, e avvertire il guidatore in modo chiaro oppure (in auto semiautonome o autonome) prendere decisioni per agevolare il passaggio sicuro del veicolo d’emergenza.

E poi c’è la vita quotidiana nell’abitacolo: conversazioni fra passeggeri sparsi davanti e dietro, bambini che parlano, audio dell’infotainment, telefonate in vivavoce. L’ICC serve a equilibrare il mix di suoni perché non debba alzare la voce chiunque per farsi sentire; chi parla lontano dal microfono venga amplificato; chi ascolta non venga disturbato troppo dal rumore esterno.

Nessuna tecnologia è perfetta, e ci sono ostacoli reali da superare. Per esempio, la precisione nell’individuazione delle sirene può variare molto a seconda della condizione climatica, delle variazioni del rumore (motorio, del vento, rumori urbani), del tipo di isolamento dell’abitacolo, dei materiali usati, dell’orientamento delle sirene stesse.

C’è poi la questione dell’elaborazione in tempo reale: deve essere molto efficiente per non introdurre ritardi nei comandi vocali, nei segnali di alert, nelle comunicazioni tra occupanti. Il consumo energetico, la potenza del processore all’interno del veicolo, la latenza sono variabili che dev’essere ben gestite.

Un altro aspetto riguarda il design delle interfacce vocali e audio: non è solo una questione tecnica, ma di esperienza d’uso, di come l’utente percepisce la risposta, la chiarezza, la sicurezza. Se il sistema “migliora” il parlato ma lo rende innaturale, o se avvisa troppo spesso con falsi positivi, rischia di diventare fastidioso o poco utile.

Infine, c’è l’integrazione con le altre tecnologie automotive: sistemi di infotainment, sicurezza, ADAS (Advanced Driver Assist Systems), possibili auto autonome. Tutto dev’essere ben coordinato, e il software audio deve convivere con vincoli di legalità, privacy, normative locali, requisiti funzionali rigorosi.

Questa integrazione apre la strada a un’era in cui l’abitacolo diventa un ambiente “smart audio”, non solo nella musica o nell’intrattenimento, ma nella sicurezza, nella comunicazione, nell’assistenza vocale avanzata. Potremmo vedere auto che non solo rispondono quando dici “accendi il riscaldamento”, ma che ascoltano meglio in condizioni difficili, anticipano situazioni pericolose, rendono la comunicazione interna — tra chi è seduto davanti e dietro — così chiara da sembrare una conversazione in una stanza silenziosa.

Le case automobilistiche che adotteranno questi sistemi possono offrire differenze percepibili da guidatore e passeggeri — comfort reale, migliori interfacce vocali, minor stress acustico, maggiore sicurezza attiva — e questo potrebbe diventare un elemento distintivo nei prossimi modelli. Per chi guida, non sarà più accettabile che il comando vocale venga frainteso, che le conversazioni interiori siano sommerse dal traffico, che le sirene esterne diventino un pericolo perché non adeguatamente percepite.

Di Fantasy