Il chatbot Bard di Google ha causato un errore costoso che ha fatto perdere al colosso ben 100 miliardi in Borsa. Durante un video promozionale per il lancio dell’intelligenza artificiale, Bard ha dato una risposta completamente sbagliata a una domanda sul telescopio James Webb, causando una figuraccia che ha fatto crollare le azioni del colosso del 9%.

Probabilmente, la maggior parte delle persone non avrebbe potuto rilevare l’errore di Bard, nonostante fosse abbastanza evidente, soprattutto per un’intelligenza artificiale conversazionale addestrata su Internet. L’errore è sfuggito persino al personale di Google incaricato di creare il video promozionale, ma è stato notato da molti esperti e appassionati di astronomia.

Brad ha dichiarato che il telescopio spaziale James Webb sarebbe stato utilizzato per scattare le prime immagini di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare, cioè un esopianeta. Questa affermazione è totalmente errata, poiché i primi esopianeti sono stati fotografati con telescopi terrestri molto potenti ben 14 anni prima del lancio del James Webb.

La causa dell’errore di Brad è stata una comprensione insufficiente del linguaggio e della logica delle informazioni trovate su Internet, che quindi non ha soddisfatto le aspettative. Come ha osservato Bruce Macintosh, direttore degli osservatori dell’università della California e tra i primi a scattare una foto di un esopianeta da terra, tramite Twitter, il chatbot ha confuso la frase “la prima foto di un esopianeta scattata dal telescopio spaziale James Webb” con “la prima foto di un esopianeta è stata scattata dal telescopio spaziale James Webb”.
Un malinteso più comprensibile in inglese, a causa della forma quasi identica delle due frasi, ha causato un errore drammatico per un’intelligenza artificiale progettata per evitare proprio questi tipici errori umani. Secondo quanto riportato da Reuters, dopo che l’errore è stato segnalato, Google ha dichiarato che questo problema evidenzia la necessità di continuare a implementare nuovi aggiornamenti per il sistema di Bard.
“Questo fatto evidenzia l’importanza di un rigoroso processo di verifica, che stiamo avviando questa settimana con il nostro team di tester fidati – ha dichiarato un portavoce di Google -. Combineremo i feedback esterni con i nostri test interni, per assicurarci che le risposte di Bard soddisfino un elevato livello di qualità, sicurezza e accuratezza con le informazioni del mondo reale”.

Di ihal