“Assistenti AI”: una semplice e breve panoramica degli assistenti virtuali
“ AI Assistants ” (MIT Press), di Roberto Pieraccini, è un libro sopra la media, se non eccellente, per introdurre le persone al background semi-tecnico intorno alla presenza sempre più onnipresente di assistenti virtuali basati sull’intelligenza artificiale (AI). È una lettura veloce, più di una novella in termini di finzione. Il libro è un tomo 7″x5″ che fornisce un buon background per le persone IT di livello medio e alto che cercano di incorporare la tecnica e per gli appassionati di tecnologia. Ci sono alcuni frammenti di codice nel libro, ma chi è interessato solo ai concetti può capire il libro senza i frammenti.
Il libro è più uno sfondo dell’evoluzione degli assistenti virtuali, quindi è carino da una prospettiva storica. Come parte di questo background, il secondo capitolo è una revisione dell’IA. All’inizio, ho pensato che l’autore avrebbe equiparato l’apprendimento automatico (ML) alle reti neurali, un errore comune, poiché ha usato alcuni termini di rete neurale per descrivere ML. Tuttavia, man mano che il capitolo procedeva, ha fatto un ottimo lavoro nel posizionare quei termini nel contesto più ampio. Essendo una persona di intelligenza artificiale più generale, mi è piaciuto molto questo capitolo.
Il capitolo successivo riguardava la comprensione di come i suoni diventano linguaggio. C’era un bel po’ nel mezzo su come creiamo suoni con il tratto vocale, come il tratto influenza quei suoni e come quella conoscenza viene utilizzata per suddividere i suoni in componenti digitali. Non è affatto tecnico e fornisce un’immagine più solida di ciò che sta accadendo nei sistemi.
Il capitolo 4 riguarda la raccolta dei dati e come questo sia un po’ diverso per la voce. La mia parte preferita era un esempio divertente di come, nei primi giorni, AT&T aveva la voce automatizzata per fare domande aperte, con gli umani che indirizzavano silenziosamente le chiamate in base alla risposta. Le voci dei clienti sono state registrate per l’analisi pur presentando loro le informazioni necessarie. È stato un modo fantastico e naturale per raccogliere un grande set di dati per lo sviluppo.
Il capitolo 5 è stata una buona introduzione di base ai sistemi di linguaggio naturale, e non c’è molto da dire lì. Confluisce poi nel capitolo 6 (una sorpresa, giusto…), che, a mio avviso, è il cuore del libro. Quel capitolo è incentrato sul gestore di dialoghi. Gli esempi sui diversi aspetti della complessità della comprensione dei dialoghi sono presentati in modo molto chiaro e utile.
Il resto del breve libro è più riassuntivo, ma questo mi porta al principale componente mancante. Ci sarebbe dovuto essere un capitolo sull’analisi del sentimento. “Questo è male!” può essere una risposta positiva o negativa in base al tono e al contesto. Ci sono molte componenti più sottili e più ovvie nell’analisi del sentimento. Poiché viene sempre più utilizzato nell’analisi vocale e nel miglioramento delle risposte appropriate, è una parte della gestione del dialogo che merita un’attenzione seria. Non era in questo libro.
“AI Assistants” è una buona lettura veloce per coloro che stanno cercando di acquisire una comprensione di base degli assistenti virtuali. Copre le basi della tecnologia in modo fluido e vale la pena dare un’occhiata.