I ricercatori del MIT hanno creato un dispositivo indossabile chiamato AlterEgo che può riconoscere i messaggi non verbali, essenzialmente “leggendo la tua mente”. Il sistema è costituito da un dispositivo che scorre intorno all’orecchio dell’utente, segue la mascella e si attacca sotto la bocca e un computer sistema. Il dispositivo indossabile ha elettrodi che raccolgono segnali neuromuscolari nella mascella e sul viso che sono attivati da verbalizzazioni interne (dette anche parole nella tua testa) ma che non possono essere viste dall’occhio umano. Questi segnali vengono quindi dati a un sistema di apprendimento automatico che analizza i dati, associando segnali specifici a parole.
“La nostra idea era che potremmo avere una piattaforma informatica più interna, che fonda l’umano e la macchina in qualche modo e che sembra un’estensione interna della nostra stessa cognizione?” Dice Arnav Kapur, uno studente laureato al MIT Media Lab in un dichiarazione.
Inoltre, il sistema può comunicare con l’utente tramite un paio di “cuffie conduttrici” trasmettendo vibrazioni dal viso all’orecchio. Le cuffie sono pensate per trasmettere efficacemente le informazioni all’utente senza interrompere la conversazione o l’udito.
I ricercatori hanno testato il dispositivo con diversi compiti, tra cui giochi di scacchi e problemi di moltiplicazione e aggiunta di base, utilizzando vocabolari limitati di 20 parole. Mentre il dispositivo è abbastanza intelligente, è ancora limitato; i ricercatori dicono che ha una precisione del 92% con solo 20 parole. Sono fiduciosi che si scalerà con il tempo. “Siamo nel mezzo della raccolta dei dati e i risultati sono gradevoli”, afferma Kapur. “Credo che un giorno avremo una conversazione completa”. Un altro esempio di utilizzo dell’auricolare consiste nel selezionare un film da guardare controllando ciò che viene selezionato su un televisore, come dimostrato nel video.
Per creare il dispositivo, i ricercatori hanno dovuto individuare le posizioni sul viso che avevano i segnali neuromuscolari più affidabili. Per fare ciò, hanno chiesto ai soggetti di “sub-localizzare la stessa serie di parole quattro volte” e utilizzato 16 elettrodi in differenti posizioni facciali per rilevare i segnali. Hanno quindi generato un codice per analizzare i dati, che ha rilevato che sette punti particolari sul viso erano in grado di riconoscere le parole non verbali. Il dispositivo indossabile risultante utilizza sensori in quelle posizioni, anche se i ricercatori stanno lavorando su un dispositivo che può fare lo stesso con solo quattro sensori lungo la mascella.
I ricercatori sperano che le future applicazioni del dispositivo possano essere tanto varie quanto aiutare le persone con disabilità ad essere persino utilizzate in ambienti rumorosi come sul ponte di volo di una portaerei.